Nella produzione dei sensori di pressione, il termine “autofrettage” (in Italiano autocerchiatura) denota il processo di sovraccarico attivo al quale sono selettivamente sottoposti i sensori di pressione per una o più volte oltre il campo di pressione nominale.
Questo processo è applicato per ottenere la massima stabilità, in particolare del punto zero, nel funzionamento successivo. Assumendo una esecuzione costruttiva idonea del sensore, l’autofrettage consente molti anni di funzionamento senza problemi, anche ad elevati cicli di carico che raggiungono il limite di sovraccaricabilità specificato, senza conseguenti spostamento del punto zero o effetti simili.
Nell’autofrettage, alcune parti del sensore diventano plastificate come effetto del sovraccarico selettivo che causa il superamento del punto di snervamento del materiale. La conseguenza è una variazione permanente delle caratteristiche del sensore stesso. Questo effetto selettivo sulle condizioni strutturali ottenuto tramite l’autofrettage, è parte integrante dello sviluppo del sensore e del processo di produzione associato. La pressione alla quale deve essere sottoposto il sensore e il relativo tempo di esposizione deve essere determinata singolarmente per ogni esecuzione costruttiva, per mezzo di complicate simulazioni FEM ed estensive serie di test.
Attenzione – nessun esperimento per conto vostro!
Comunque, non è possibile concludere che ogni sensore avrà automaticamente dei benefici dall’applicazione di questo processo. L’autofrettage può essere impiegato solo con materiali duttili e in nessun caso con materiali fragili e deve essere eseguito da specialisti. Eventuali sperimentazioni possono danneggiare il sensore in modo permanente, ma anche causare incidenti successivi nella macchina e nell’impianto dove il sensore è installato, a causa della rottura per fatica o scoppio del sensore di pressione.