Nella taratura di temperatura, le sonde campione sono molto esigenti in termini di precisione e riproducibilità e quindi di stabilità a lungo termine. Pertanto, nei laboratori vengono utilizzati le RTD (termoresistenze o anche “rilevatori di temperatura a resistenza”), specificamente termoresistenze al platino, e termocoppie. Anche se hanno una funzione simile, per molti aspetti non potrebbero essere più diverse.
Quando si sceglie uno strumento per la misura o la taratura di temperatura, occorre considerare i seguenti fattori chiave:
- Precisione
- Stabilità a lungo termine
- Campo di temperatura
- Condizioni ambientali
Funzionalità e aree di applicazione delle termoresistenze
Nelle termoresistenze (RTD), la resistenza viene misurata attraverso un conduttore elettrico, per cui esiste una relazione chiaramente definita tra la resistenza e la temperatura che può essere rappresentata in una curva caratteristica. Per le tarature si usano principalmente resistenze di misura a filo avvolto in platino (PRT) come sonde campione, perché queste lavorano con un alto campo di temperature, hanno una stabilità duratura e la massima precisione. Il filo può essere avvolto intorno a un nucleo di ceramica o di vetro.
La termoresistenza al platino (PRT) più comune è la Pt100. Questa è una sonda di temperatura che utilizza una resistenza di platino che ha esattamente 100 ohm di resistenza elettrica a zero gradi Celsius. Altre termoresistenze, anche se meno usate, sono la Pt25 e la Pt1000, ed hanno una resistenza a zero gradi Celsius di 25 ohm e 1.000 ohm rispettivamente.
Funzionalità e campi di applicazione delle termocoppie
Le termocoppie usano un metodo diverso per determinare la temperatura. Una termocoppia è costituita da due fili fatti di metalli diversi come nichel, rame o ferro. La temperatura nel punto di misura fa sì che le cariche elettriche nei fili si spostino in modo diverso, generando una tensione elettrica che può quindi essere misurata. Anche in questo caso, c’è una dipendenza definita tra la temperatura e la tensione elettrica, motivo per cui è possibile determinare la temperatura nel punto di misura. Anche se le termocoppie hanno di solito una precisione e una stabilità inferiori rispetto alle termoresistenze, hanno campi di temperatura maggiori. Le termocoppie possono misurare temperature fino a 200 °C e 2.500 °C.
A seconda del materiale utilizzato, le termocoppie sono tarate per campi scala specifici. Alcuni dei tipi più comuni sono J, la termocoppia K, T ed E, che sono considerate termocoppie di “metallo base”. Le termocoppie realizzate con “metalli nobili” come i tipi R, S e B, d’altra parte, sono meno comuni e sono principalmente utilizzate per applicazioni con alte temperature.
Ulteriori informazioni sulle nostre sonde di temperatura campione sono disponibili sul nostro sito WIKA.
Per ogni ulteriore informazione o richiesta specifica non esitate a contattare i nostri esperti nella taratura di temperatura.
Per maggiori informazioni sulle termoresistenze e le termocoppia guarda i nostri video: